Anche se il territorio comunale di Garda è piuttosto piccolo, offre numerose opportunità per passeggiate di diversa natura e varia difficoltà.
PASSEGGIATE A PIEDI
La più agevole e di notevole fascino, specie se effettuata nelle ultime ore del crepuscolo, è quella che dalla spiaggia conduce fino a punta San Vigilio, promontorio che, partendo dalle pendici del Monte Baldo, si getta nelle acque del lago, formando una penisola incantevole.
Partendo dal centro del paese con direzione Torri del Benaco, si percorre circa un chilometro e mezzo lungo le sponde del lago, tra prestigiose ville circondate da magnifici giardini (tra cui, Villa Becelli-Albertini alla fine dell’abitato e Villa Carlotti-Canossa in località Scaveaghe, sotto alte e scoscese rupi che la riparano dai venti). Il percorso si conclude con un pittoresco porticciolo, racchiuso tra i muri vetusti degli edifici che lo circordano; sull’ultima roccia a picco sul lago, si può ammirare l’antica chiesetta di San Vigilio (la cui nicchia, visibile solo dal lago,ospita la statua di San Giovanni Napomiceno, protettore dei naviganti); proseguendo lungo il selciato a ciotolato, si giunge davanti all’ingresso della splendida villa Brenzoni-Guarienti, costruita nella prima metà del XVI secolo in mezzo ad un ameno giardino ricco di piante ornamentali (da non dimenticare la limonaia), lapidi e sculture di gusto tipicamente rinascimentale. Risalendo il lungo viale di cipressi che unisce la villa alla strada statale, infine, si consiglia di scendere ad ammirare il suggestivo spettacolo offerto dalla Baia delle Sirene, un’insenatura che racchiude acque particolarmente limpide.
Un’altra interessante proposta è la salita alla Rocca, il promontorio che un tempo ospitava la roccaforte che nel Medioevo determinò il nome del lago da Benaco a Garda.
Il colle, costituito da due cime (l’una scoscesa e pietrosa, a picco sul lago, detta propriamente la Rocca; l’altra alta circa 300 metri, circondata da verdi cipressi, detta Eremo), è raggiungibile attraverso due itinerari distinti.
Il primo, partendo dal lato destro della chiesa parrocchiale, segue la via S. Bartolomeo fino alla località Canevini Bassi, sale poi lungo la gradinata che conduce alla collinetta della Madonnina del Pign, la statua della Vergine eretta dai Gardesani immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, come ex voto per il mancato bombardamento del paese, per proseguire, infine, lungo un sentiero alquanto scosceso che, inoltrandosi in mezzo alla caratteristica macchia mediterranea, porta sino al cosiddetto Caval della Rocca, un avvallamento fra le due cime del colle. Da qui, voltando a destra, si giunge in pochissimo tempo sulla sommità della Rocca Vecchia, da dove si può ammirare uno spettacolare panorama su Garda e su Bardolino.
L’altro itinerario, sempre partendo dalla chiesa parrocchiale, ma iniziando l’ascesa alla sinistra di essa, segue la via San Bernardo e, superato il cimitero, dopo il Borgo detto dei Canevini Alti (cantine di antica memoria scavate nella roccia), sale fino nei pressi della Madonna del Pign, da dove si prosegue secondo l’itinerario già descritto.
Chi ama percorsi più lunghi, può ritornare dalla Rocca Vecchia al Caval della Rocca e da qui continuare in direzione dell’Istituto salesiano Tusini (si consiglia la visita della chiesa) per poi dirigersi verso l’Eremo dei frati Camaldolesi. Luogo suggestivo e di profondo fascino mistico, l’Eremo fu costruito intorno al 1670 sulle rovine dell’antica chiesetta di San Giorgio e le vestigia di tre torri, resti dell’antica fortezza, ampliato con una nuova chiesa, le celle per i monaci e altri edifici.
Dall’Eremo, si può ridiscendere a Garda attraverso un sentiero nei boschi che conduce sino alla chiesetta di San Bernardo e da qui a Garda, oppure, scendere a Bardolino lungo la strada asfaltata di San Colombano, tornando quindi a Garda lungo la spiaggia.
Altro percorso di grande fascino è quello della Val dei Molini, valle stretta ed ombrosa, ricca di acque e molto interessante da un punto di vista geologico. La passeggiata prende avvio nel punto in cui la strada per Costermano interseca il letto del torrente Tesina: ci si immerge, così, in una valle scavata dal piccolo corso d’acqua nei secoli, dove sui fianchi erti e franosi, si possono osservare le caratteristiche stratificazioni fluvio-glaciali e numerose grotte calcaree. Il luogo prende il nome dai numerosi mulini che, fino a qualche decennio fa, muovevano le loro ruote grazie all’abbondanza delle acque dei limpidi ruscelli che percorrevano la valle.
Un ulteriore tracciato è quello che, partendo nei pressi di località Scaveaghe, conduce lungo una strada sterrata sino a località Castei, e da qui, in mezzo ai boschi, sino al Monte Luppia (m.418), Sengia per i Gardesani. Promontorio tranquillo e ameno, ricoperto da una vegetazione tipicamente mediterranea (dove, accanto ai tipici ulivi e ai cipressi, crescono spontanei pini, allori, lecci, roverelle, lentisco e pungitopo, l’albero di Giuda, lo scotano rosso in autunno e l’erica), è noto per le numerose incisioni rupestri e i graffiti di età preistorica ritrovati su alcune rocce, levigate dall’antico ghiacciaio del lago.
Infine, per conoscere meglio la città di Garda e i suoi abitanti, consigliamo un breve itinerario tra i principali palazzi che si affacciano nelle calli e le pittoresche viuzze del centro storico. Partendo dalla porta occidentale dell’abitato, sorge Palazzo Fregoso, che con la scalinata e il maestoso portale d’entrata, la facciata ornata da una bella bifora al primo piano e altri motivi di chiara impronta veneziana, conserva le tracce dell’antica dimora che fu di Cesare Fregoso , coraggioso capitano della Repubblica di Venezia.
Proseguendo lungo Corso Vittorio Emanuele, dopo la Porta dell’Orologio, si giunge a Palazzo Carlotti, ampio edificio costruito nel XVI secolo dalla Famiglia Carlotti, nobili veronesi che ebbero diritto feudale su buona parte del territorio gardesano fin da tempi molti antichi. La costruzione segue il perimetro orientale delle mura dell’antico borgo ed è dominata dalla torre merlata che si eleva sopra la porta orientale, unico resto dell’antica cinta fortificata. Il palazzo si prolunga verso il lago seguendo, nella parte interna, l’attuale Via Manzoni, mentre dall’altro lato, presenta una bella entrata preceduta da un’ampia scalinata. Un tempo, il palazzo era collegato alla Losa, altro edificio posto fronte lago, composto da un portico darsena e, al primo piano uno snello loggiato-belvedere. Nella seconda metà del Settecento, il palazzo passò ai Pompei e poi ad altre numerose famiglie, ultima quella dei Pincini che, nel 1999 con la morte dell’ultima erede, la lasciarono in proprietà del Comune. Completamente ristrutturato tra il 2005 e il 2006, attualmente è sede di numerose mostre ed appuntamenti culturali.
Degno di nota, Palazzo dei Capitani e tutte le costruzioni adiacenti poste nell’attuale Piazza Catullo (di fronte al porto), che una volta si specchiavano in un piccolo porticciolo, ricoperto solo in tempi relativamente recenti. L’architettura gotico-veneziana di questo palazzo, costruito probabilmente in due tempi (la facciata è ancora intatta nelle sue strutture, ma rovinata in parte nell’ornato delle tipiche finestre) tra il XIV-XV , mostra chiaramente l’impronta della dominazione veneziana. La tradizione dice che in esso abitò spesso il capitano del lago, un magistrato che rappresentava l’autorità di Venezia sul Garda e che aveva il compito di vigilarne la sicurezza e impedirne il contrabbando.
IN MOUNTAIN BIKE
Il territorio di Garda percorso da lievi pendii e ameni colli, è ideale per gli appassionati della mountain bike. In particolare il comune è attraversato da un percorso ideato dalla due volta campionessa olimpica della specialità Paola Pezzo (Atlanta 1996 e Sydney 2000).
Considerevole per il suo fascino naturalistico, segnaliamo l’escursione che, attraverso una vecchia stradicciola comunale, dal centro storico risale verso est fino a raggiungere, in mezzo ai boschi della Rocca, il confine col comune di Bardolino, a una quota superiore ai duecento metri.
Altro percorso da compiere in mezzo al verde è quello della Val dei Molini , che porta da Garda sino alle colline di Castion Veronese e Marciaga, per poi ridiscendere verso il lago. Un terzo tragitto prende avvio nei pressi di villa Carlotti-Canossa, in località Scaveaghe, e risale poi il Monte Luppia sopra punta San Vigilio, sino a raggiungere il confine con Torri del Benaco.
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